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In ricordo di Maria Luisa Caillaud

Martedì 5 marzo al mattino è venuta a mancare Maria Luisa Tiraboschi, che per tutti gli studenti e i colleghi del Cremona era più spesso chiamata la Caillaud, dal cognome del marito. E dal momento che la scuola è una grande famiglia o una piccola polis, è doveroso ricordare chi ne ha fatto parte in maniera significativa. Anche perché Maria Luisa ha insegnato Storia e Filosofia nella nostra scuola sin dal 1970 (nella sezione F) fino alla sua pensione. Formatasi all’Università Cattolica di Milano sotto il magistero di Emanuele Severino, era una donna ironica (e autoironica), che ha attraversato anni intensamente ideologizzati con grande apertura di spirito, sempre sensibile alle suggestioni libertarie del pensiero contemporaneo: era affascinata dal pensiero di Michel Foucault (condivideva con Luciano Andreotti il culto per Le parole e le cose), dall’antropologia culturale e dai movimenti di liberazione. Non aveva delle verità dogmatiche da portare in classe e condivideva i versi di Andrea Zanzotto: “Io forse insegno a tollerare, a chiedere/ ciò che illumina/ più nel chiederlo che nella risposta”. Amava mettersi in gioco: aveva recitato negli spettacoli del nostro laboratorio teatrale (divertendosi un mondo a interpretare gli enigmatici nonsense della Strega nel Faust di Goethe), partecipato ai laboratori drammaturgici, scritto per i libretti di sala. In pensione, mentre si dedicava anche ad attività di volontariato, continuava a informarsi sulle nuove generazioni, cui aveva lasciato il cuore. Era una donna buona.
Il funerale sarà celebrato sabato 9 marzo alle ore 11:00 nella Parrocchia S. Angela Merici in via Giovanni Cagliero 26.

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